Differenze tra Yin e Yang Yoga
La maggior parte delle forme di yoga oggi pratiche sono dinamiche, attive, disegnate per lavorare solo metà del nostro corpo: la parte muscolare, ossia i tessuti Yang. Lo Yin Yoga ci permette di lavorare con l’altra metà, i profondi tessuti Yin, ossia legamenti, articolazioni, la fascia e persino le nostre ossa.
Tutti i nostri tessuti sono importanti e devono essere esercitati affinché noi possiamo ottenere il miglior beneficio in termini di salute e vitalità.
Ma si possono esercitare le nostre articolazioni? Non è forse pericoloso? Sì e no. Dipende da come questo esercizio viene fatto: possiamo allenare le nostre articolazioni in modo sicuro se però lo facciamo in modo intelligente.
Se questo lavoro viene fatto in modo errato possiamo senz’altro fare danno al nostro corpo ma qualsiasi forma di esercizio in realtà se fatta in modo errato potrebbe danneggiarci.
Sono molti i benefici che possono derivare da una corretta pratica dello Yoga: possono essere benefici fisici, mentali, emotivi, energetici, spirituali. I benefici che possiamo ottenere dipendono molto dalla nostra intenzione quando pratichiamo.
Come noi pratichiamo è tanto importante quanto cosa pratichiamo.
Esiste un aspetto Yin della nostra vita e un aspetto Yang.
Allo stesso modo esiste un modo Yin di Praticare Yoga e un modo Yang.
Praticare nella modalità Yin vuol dire fare particolare attenzione a concetti come cedere, accettare, permettere, nutrire.
Anche in una pratica Yang in cui si suda molto possiamo adottare una sensibilità e una ricettività propria dello stile Yin che ci aiuterà a vivere lo Yoga in modo molto più completo e profondo.
Alcuni studenti trovano inizialmente questo stile di yoga noioso, passivo, o troppo dolce, ma presto scoprono che può essere una pratica sfidante, aspetto dovuto soprattutto al tempo di mantenimento delle posizioni. Lo Yin yoga è semplice, ma semplice non vuol dire facile. Si può rimanere in una posizione da pochi minuti anche fino a 20 o più.
Gli stili di Yang Yoga generalmente stimolano le fibre e le cellule dei muscoli con movimenti ritmici e ripetitivi. Al contrario, i tessuti Yin, essendo più secchi e molto meno elastici, potrebbero essere danneggiati se sollecitati allo stesso modo. Si può dire che per questo genere di tessuti è meglio che vengano applicate forze più gentili e per un periodo più lungo di tempo affinché possano cedere, sentire la sollecitazione e rispondere alla stessa adeguatamente.
Le nostre articolazioni possono essere viste semplicemente come spazi tra le ossa nei quali è possibile il movimento.
Gli stabilizzatori delle articolazioni sono i legamenti, i muscoli e i tendini che collegano le ossa assieme tra di loro. Generalmente uno dei compiti dei muscoli è proteggere le articolazioni. Infatti se c’è troppa sollecitazione nell’articolazione è il muscolo che si danneggerà prima, poi i legamenti, e infine l’articolazione. Da questo punto di vista lo Yang Yoga per come è strutturato non è fatto per allenare l’articolazione ed è per questo che è così importante allineare correttamente il corpo per entrare nelle varie posizioni.
Lo Yin nello Yang
Una cosa interessante che è riscontrabile nel simbolo del Tao è che all’interno dello Yang è contenuto un punto Yin e all’interno dello Yin è contenuto un punto Yang. Allo stesso modo all’interno dei muscoli che sono Yang permea la fascia che come una rete capillare collega e dà struttura ai tessuti mantenendoli nella posizione dove sono e rivestendo anche i singoli gruppi di cellule. Si può dire che circa il 30% di quello che noi chiamiamo muscoli è in realtà fascia ed è proprio la fascia all’interno dei nostri muscoli che determina l’ampiezza del movimento mentre sono le cellule che compongono le fibre stesse che ne determinano la forza sviluppata con la contrazione.
Se lo Yang Yoga è veramente ottimale per sviluppare la qualità di forza dei nostri muscoli sorprendentemente è solo una pratica Yin, ossia mantenere la posa per un tempo più lungo, che aiuta in modo profondo ed efficace ad aumentare l’ampiezza del movimento.
Lo Yang nello Yin
All’interno dei nostri tessuti Yin possiamo trovare anche elementi Yang. Nella fascia e nei legamenti ci sono fibre che si contraggono esattamente come accade all’interno dei nostri muscoli. Troviamo fibre elastiche chiamate elastine: i nostri tessuti connettivi possono contrarsi e accorciarsi.
La vita ed i suoi periodi Yin e Yang
Fisiologicamente, attraverso la nostra pratica dello Yoga, mettiamo le basi alla nostra stabilità e alla nostra mobilità. Se osserviamo ad esempio l’arco della nostra vita e il nostro invecchiamento, che può accadere più velocemente o più lentamente, notiamo che tutto comincia in modo assolutamente Yang: da infanti noi abbiamo la mobilità, le articolazioni sono notevolmente mobili, ma non abbiamo la stabilità. Crescendo lentamente ci irrigidiamo e diventiamo lentamente più Yin: la stabilità arriva con l’avanzare dell’età.
Da ragazzi non abbiamo bisogno di ulteriore mobilità (ossia di rendere più Yang ciò che è Yin). La nostra parte Yin (stabile, rigida, ferma, piantata) è invero alquanto mancante. Al contrario abbiamo bisogno di ottenere più stabilità (rigidità-Yin) e quindi abbiamo bisogno di lavorare sulla parte Yin di ciò che è Yang, ossia sui nostri muscoli, per renderli più stabili, forti, spessi, ed aiutando quindi attraverso i muscoli le articolazioni rinforzandole e proteggendole.
Quindi esiste un tempo Yang della nostra vita nel quale abbisogniamo forme di esercizio apposite, ed esiste un tempo Yin della nostra vita nel quale per non perdere la mobilità o riguadagnare la mobilità persa (a livello dell’articolazione o della fascia) abbiamo bisogno di esercizi Yin, ossia che aiutino le articolazioni semisaldate o bloccate a sciogliersi. Senza un particolare esercizio corriamo il rischio di diventare sempre più rigidi con l’invecchiamento perdendo in breve tempo gran parte della mobilità originale delle nostre articolazioni.
Le forme di esercizio adeguate
Tutte le forme di esercizio hanno in comune due caratteristiche:
- inizialmente bisogna sollecitare i tessuti
- successivamente occorre lasciare del tempo ai tessuti di riposarsi
Il problema della nostra società moderna è che sollecita molto il nostro sistema ma ci permette di prenderci poco tempo per la seconda fase e non meno importante che è quella di riposo. Noi abbiamo un grande bisogno di sollecitare il corpo, i muscoli, la mente ma abbiamo enorme bisogno anche di lasciare che il corpo, i muscoli e la mente si riposino.
C’è uno specifico bilanciamento Yin/Yang che conduce allo stato di benessere, troppo Yin o troppo Yang non vanno bene in nessun caso, gli eccessi non portano ad uno sviluppo armonico e salutare del nostro corpo.
Per non danneggiare i nostri tessuti occorre prestare particolare attenzione ad applicare uno sforzo Yang ai tessuti Yang e uno sforzo Yin ai tessuti Yin. Noi contraiamo i nostri muscoli per proteggere le articolazioni e rilassiamo i nostri muscoli per sollecitare ed esercitare le nostre articolazioni.
Continua ad approfondire:
FILOSOFIA E HATHA YOGA
Arjavam Yoga Trento – Corsi di Yin Yoga
Vieni a trovarci nella nostra pagina facebook
o direttamente in palestra
scopri di più su di noi