Sensibilità
Ogni tanto la sensibilità sembra esserci di ostacolo.
Ci rimaniamo male più facilmente di fronte alle asperità della vita. Potremmo addirittura toccare istanti di depressione profonda perché vediamo cose che la maggior parte delle persone non nota neppure. Sembra quasi di vivere in una musica stonata.
Chi ha il coraggio di guardare la realtà in faccia, di non girarsi dall’altra parte e annegare le sue sensazioni più sottili in una superficialità e distacco disarmanti rischia davvero di restare impantanato in un loop mentale di depressione anche davvero profonda e più che comprensibile.
Tuttavia…
…chi è sensibile ha anche una grande responsabilità.
E’ come se vedesse più in là di tanti altri.
E’ come se fosse sul Titanic.
Mentre 950 persone gozzovigliano allegramente magari solo una decina notano con crescente ansia la nave avvicinarsi agli iceberg. Notano il problema perché sono svegli e perché guardano la realtà in faccia.
Avete la responsabilità di fare qualcosa.
Se non voi, chi?
La maggior parte delle persone vive come delle macchine: ripetitori WIFI. Arrivano delle onde, le ricevono e le riemettono con rinnovata potenza.
Arriva la negatività e viene riemessa.
Arriva la positività e viene riemessa.
Tutto questo in modo meccanico, senza accorgersi di cosa si sta facendo. Lo stato d’animo in cui si vive diventa conseguenza quindi delle onde ricevute.
Se sono felice dipende dalle condizioni esterne.
Se sono triste dipende dalle condizioni esterne.
Si perde la facoltà di decidere.
Si perde il timone della nave.
Si diventa come degli zombie colorati dalla vita e dagli eventi, senza Esserci dentro, senza avere il benché minimo potere su noi stessi.
In completa balìa degli eventi si agisce in modo meccanico.
Chi è sensibile si accorge innanzitutto di quante onde negative esistano.
Inizialmente ci rimane male, quasi soffocato.
Poi, però, potrebbe rendersi conto che può fare la differenza.
Decidere di non riemettere la negatività, ma solo la positività.
Senza rifiutare le onde negative, senza arrabbiarsi per la loro esistenza, ma rendendosi conto che può contribuire ad un mondo migliore.
Piantate un fiore.
Non serve materialmente, basta farlo anche a livello sottile, emotivo, spirituale. Un sorriso in più, una reazione meccanica in meno, una gentilezza in più, una reazione d’impulso e non nostra in meno.
Se siete sensibili vi accorgete sicuramente di questo, di questo meccanismo di cui sto parlando. E se vi accorgete di questo avete anche il potere di fare qualcosa.
La sensibilità quindi è il potere di cambiare le cose, e la responsabilità di farlo.
Piantate un fiore.
Qualcuno magari lo calpesterà subito dopo.
Fa lo stesso.
Non piantatelo per la gioia di vederlo crescere. Non piantatelo con l’aspettativa che venga riconosciuto.
Piantatelo per il gusto di farlo, per rendere il mondo, nel vostro piccolo, un posto più bello in cui vivere.
Piantatelo per il gusto di averci provato e per la gioia di provarci, ancora e ancora.
Se non avrà l’effetto sperato fa lo stesso.
Col sorriso ci riproveremo di nuovo.
Se qualcuno noterà il fiore però, avrete reso la sua vita più bella e avrete dato un senso a questo dono meraviglioso che avete.
Amate la vostra sensibilità e il mondo migliorerà grazie a lei.
Piantate un fiore.
Arjavam Yoga Trento – Corsi di Yin Yoga
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